Hanna & Barbera

1957 – 1966

1967 – 1971

1972 – 1979

1957 – 1966

Ma quante serie a cartoni avranno mai tirato fuori Hanna e Barbera? Un elenco infinito di personaggi che i più anziani ricordano benissimo, quelli medi ricordano e non ricordano, i giovani magari ricordano benissimo uguale. Dopo aver lavorato per oltre vent’anni alla MGM, dove hanno creato nel ’40 la serie di Tom & Jerry, William Hanna e Joseph Barbera rimangono a spasso nel ’57 per la chiusura della linea cartoons dello studio. Fondano così una loro casa di produzione, la Hanna-Barbera Productions. Da Yoghi con i suoi cestini da pic-nic a Svicolone con il suo accento bolognese passando per gli altri millemila personaggi a cartoni di Hanna & Barbera.

RUFF & REDDY
(THE RUFF & REDDY SHOW, 1957)

La loro prima serie ha come protagonisti il gattino sveglio Ruff e il cane tontolone Reddy. Trasmessa in bianco e nero fino al ’58 (anche se tutti gli episodi erano stati realizzati a colori sin dal principio), The Ruff & Reddy Show va avanti fino al ’60.

 

BRACCOBALDO SHOW
(THE HUCKLEBERRY HOUND SHOW, 1958)

“Siamo tutti qui e insieme vogliam vedere Braccobaldo Bau!”: che no, niente, è una roba per chi era bambino troppissimi anni fa, roba da zii che oggi vanno per i cinquanta. Programma contenitore, il Braccobaldo Show ospitava le storie dell’eponimo cane dal sangue blu BRACCOBALDO (HUCKLEBERRY HOUND), doppiato dallo stesso Renzo Palmer di Svicolone, ma anche quelle dell’ORSO YOGHI (YOGI BEAR)

che, siccome Hanna e Barbera erano in fissa con i romanzi di Mark Twain, si sarebbe dovuto chiamare Huckleberry Bear. Delle avventure a caccia di cestini da pic-nic nel parco di Jellystone, con Bubu e il ranger Smith, se non avete vissuto sotto un sasso, sapete già tutto. Quello che magari non sapete è che Yoghi aveva un colletto per rendere il personaggio più statico e sparagnare sulle animazioni, che scendevano così per un episodio di sette minuti da 14.000 a 2.000. Ora avete capito perché a Seiya c’hanno rifilato uno sciarpone da visagista in Omega. Andiamo avanti: sempre nel Braccobaldo Show c’erano anche PIXIE E DIXIE (PIXIE AND DIXIE AND MR. JINKS)

cioè una versione più buonista di Tom & Jerry (il gatto Jinks non finiva con le mani schiacciate giganti o il corpo a sottiletta o la lingua da arrotolare come Fantozzi ad ogni episodio) e UGO LUPO (HOKEY WOLF)

che nell’ultimo anno del Braccobaldo Show (tra il ’61 e il ’62) ha sostituito Yoghi e Bubu, migrati a furor di popolo verso una propria serie personale. Nel palazzo accanto al tuo c’è un qualche professionista che si chiama Ugo Lupo. Parola. C’è la targa fuori al portone.

ERNESTO SPARALESTO
(THE QUICK DRAW McGRAW SHOW, 1959)

Un cartone rimasto impresso in modo indelebile in una generazione. Una generazione di poveri cristi che di nome facevano Ernesto e avevano già pronto un nomignolo feroce in caso di problemi nell’intimità. ERNESTO SPARALESTO (QUICK DRAW MCGRAW AND BABA LOOEY) raccontava di questo cavallo sceriffo, affiancato nel Far West dall’asinello messicano Babalui. Le altre due serie impiegate per tirare la mezz’ora di puntata erano TATINO E PAPINO (AUGIE DOGGIE AND DOGGIE DADDY)

noti anche come Tatino e Tatone, un cagnolino arancione e suo padre, e SNOOPER E BLA-BLA (SNOOPER AND BLABBER)

un’altra coppia gatto-topo, ma questa volta alle prese con le indagini da detective anziché con trappole e umiliazioni. In queste storie appaiono peraltro le prime versioni di Svicolone e de I Due Masnadieri (vedi sotto).

LUPO DE’ LUPIS (LOOPY DE LOOP, 1959)

La storia di un lupo buono, doppiato da Roberto Del Giudice (ma solo dalla terza edizione italiana), che cerca di aiutare gli altri ma è vittima dei pregiudizi. A volte è affiancato dal nipote Giacomino. Il nome originale era un elaborato gioco di parole tra loup (il termine francese per lupo: nella versione originale il personaggio parla con un accento francocanadese), loopy (pazzo) e loop the loop, un giro della morte eseguito ai comandi di un aereo.

GLI ANTENATI
(THE FLINTSTONES, 1960)

Yabadabadoo, gli antenati con radio e tivù, eccetera. Non pensi ci sia bisogno di aggiungere nulla sui Flintstones, se non che in questi cinquant’anni di stegosauri utilizzati a Bedrock come autobus, lavatrici ultra-ecologiche e gare di bowling hanno prodotto alcune cose notevoli.

L’ORSO YOGHI
(YOGI BEAR SHOW, 1961)

Dicevamo. E’ il ’61 e la gente, oltre a volere il gol, vuole anche molto più Bubu nelle proprie, infelici esistenze. Nasce così uno show per Yoghi, andato avanti addiritturamente a più riprese fino al 1988.

Oltre alle storie dell’orso con la cravatta della lega e del suo amico Bubu il programma ospita anche SVICOLONE (SNAGGLEPUSS)

un leone di montagna rosa che nella versione italiana acquisisce un indimenticabile accento bolognese. “Svicolo tutto a mancina!”, “Sorbole!”. Nel linguaggio del primo-internetto, un bel po’ di decenni più tardi, “Svicolone” diventa sinonimo di troll detesticolato che lancia il sasso e va a nascondere mano, faccia e tutto il resto da qualche parte.

L’altro comprimario di Yoghi è YAKKY DOODLE (YAKKY DOODLE)

un anatraccolo insidiato da un alligatore e da una volpe, e protetto dal suo amico bulldog Chopper. Che a quanto pare non si scoccia mai di questo piccolo rompiballe capace di cacciarsi in ogni tipo di pericolo possibile e immaginabile.

TOP CAT
(TOP CAT, 1961)

Top Cat ti piaceva un casino. Ma proprio tipo, sai quanto? Un casino. Questa banda di gatti malandrini capeggiata da Top Cat e formata da Benny la Palla (il gatto bassino blu, con la voce strana), Choo-Choo (quello rosa con il dolcevita bianco, secondo in comando), Spook (cravatta nera), Fancy-Fancy (sciarpone di Pegasus), Brain (maglietta viola, perennemente sotto l’influsso di potenti cannabinoidi). Tutti insieme appassionatamente intenti a prendere per il coolo il povero Agente Dibble H24.

THE HANNA-BARBERA NEW CARTOON SERIES (1962)

Che non sai se un nome in italiano ce l’ha mai avuto oppure no, anche perché hai letto che le sue serie venivano per lo più presentate separatamente da noi, ma comunque. Altro contenitore-merendero con l’alligatore WALLY GATOR, pure lui coi polsini di Svicolone, LUCA TORTUGA (TOUCHÉ TURTLE AND DUM DUM)

tartaruga avventuriera affiancata dal cane Dum Dum e con telefono per ricevere gli incarichi incorporato nel carapace, e I DUE MASNADIERI (LIPPY THE LION & HARDY HAR HAR)

Il leone Lippy, con i suoi piani per arricchirsi e guidare la nazionale, e la iena Hardy. Una iena depressa e pessimista. Un’idea talmente fantastica che fa il giro.

I PRONIPOTI
(THE JETSONS, 1962)

Mai. Potuti. Sopportare. Le loro avventure da Flintstones del futuro (trasmesse fino all’87) sono ambientate nel 2062: un secolo avanti rispetto alla messa in onda dello show. Per comportamenti e modo di parlare, il cane Astro è a tutti gli effetti un prototipo di Scooby-Doo, che farà la sua comparsa solo sette anni più tardi. O 93 anni prima, dipende dai punti di vista.

THE MAGILLA GORILLA SHOW (1964)

Altra serie fantastica. Perché più magico di una iena depressa c’è solo un Gorilla con il papillon, i pantaloncini corti da tirolese, il cappellino e le bretelle di Ferrara. In realtà le storie apparentemente innocue di Magilla sono una feroce metafora dello sfruttamento degli animali e del traffico di specie in via di estinzione. Un gorilla tenuto nella vetrina di un negozio di animali? Scaricato ogni volta da acquirenti privi di scrupoli, che non lo mollano sul raccordo giusto perché è troppo grosso e vestito a quel modo si nota? Vogliamo fare due chiacchiere con la protezione animali, signor Peeble? Eh? Gli altri segmenti del Magilla Gorilla Show ospitavano GATTO BERNARDO E TOPO DIDÌ (‬PUNKIN’ PUSS & MUSHMOUSE)

e TORNADO KID E SONNACCHIA‬ (RICOCHET RABBIT & DROOP-A-LONG)

altra serie western, con lo sceriffo coniglio Tornado Kid e il suo vice, il coyote Sonnacchia

JOHNNY QUEST (1964)

Serie avventurosa con protagonisti umani, andata in onda per due stagioni nel 64-65 e 87-88. E’ la principale ma non unica fonte di ispirazione della delirante serie The Venture Bros.

Se non lo avete mai fatto, provate a guardarne qualche episodio.

PIPPOPOTAMO
(THE PETER POTAMUS SHOW, 1964)

Ennesimo contenitore zeppo di animali antropomorfi come PIPPOPOTAMO (PETER POTAMUS)

in viaggio con la sua mongolfiera assieme alla scimmietta So-So, VLADIMIRO E PLACIDO (BREEZLY AND SNEEZLY)

storia di un orso polare e di una, uh, foca radioattiva esposta ai raggi gamma che vogliono a tutti i costi entrare in una base dell’esercito giusto per infastidire il povero colonnello Fuzzby. A chiudere il trittico, TIPPETE, TAPPETE, TOPPETE (YIPPEE, YAPPEE AND YAHOOEY)

Tre cani moschettieri? Nel 1964?
Soocare, D’Artacan!
THE ATOM ANT/SECRET SQUIRREL SHOW (1965)

Come prima, solo che qui i personaggi ospitati sono un godzillione. C’è LA FORMICA ATOMICA (ATOM ANT), la formica super-eroe juventina, e c’è SUPER SEGRETISSIMO (SECRET SQUIRREL)

non il giallo mondadori pezzente da edicola, ma uno scoiattolo investigatore accompagnato dalla talpa nordafricana Morocco Mole. E ancora: la piovra viola SQUIDDLY DIDDLY

 Il viscido cagnolone di PRECIOUS PUPP
GLI ORSI HIPPY (THE HILLBILLY BEARS)

e infine LA STREGA WINSOME (WINSOME WITCH)

La strega buona e pasticciona che rapisce i bambini ancora in fasce e poi ci chiede il riscatto. O qualcosa del genere.

LE AVVENTURE DI SINBAD JUNIOR
(SINBAD JR. AND HIS MAGIC BELT, 1965)

Le avventure del figlio di Sinbad e del pappagallo Salty, in realtà cartone di una pentita e genuflessa MGM appaltato (in parte ma, sembra, non tutto) alla Hanna e Barbera Productions.

STANLIO E OLLIO
(LAUREL AND HARDY, 1965)

156 miniepisodi. Ollio se n’era già andato da otto anni ma Stan Laurel, che sarebbe morto di lì a poco, avrebbe fatto a tempo a vedere la sua versione animata e a darle il suo beneplacito.

FRANKENSTEIN JR. E GLI IMPOSSIBILI
(FRANKENSTEIN JR. AND THE IMPOSSIBLES, 1966)

Il robottone Frankenstein Jr. e i rockettari Impossibili

(quello che, senza esagerare, potremmo definire il più grande gruppo di super-eroi di tutti i tempi), si è già detto in quel post sulle serie avventurose di Hanna e Barbera.

THE SPACE KIDETTES (1966)

E qui il grande dubbio. Si trova poco in giro, degli Space Kidettes. Non sai se un nome italiano ce l’hanno mai avuto, eppure questi ragazzini dello spazio, questi tizi con le antennine te li ricordi. Giravano sulle reti private pre-berlusconia anche da noi?

SPACE GHOST E DINO BOY
(SPACE GHOST AND DINO BOY, 1966)

Chiudiamo questa prima parte, questi primi dieci anni di Hanna & Barbera Productions, con SPACE GHOST

il super-eroe fantasma dello spazio creato dal fumettista Alex Toth, affiancato dai gemelli Jan e Jace e dalla scimmia fastidiosa Blip, e sempre alle prese con mostrilli volanti colorati. Azionista di minoranza della serie (un episodio in mezzo a due di Space Ghost) era DINO BOY NELLA VALLE PERDUTA (DINO BOY IN THE LOST VALLEY)

storia di un ragazzino costretto a paracadutarsi, uh, nella Terra Selvaggia e lì ad affrontare pericolosi nemici

(UGUALI ai mostrilli volanti colorati di Space Ghost), aiutato dal cucciolo di brontosauro Bronty e dal cavernicolo Ugh. Che impara l’inglese più in fretta di molti italiani del 2012 e diventa amico del giovane protagonista.


1967 – 1971

La seconda parte della lista con tutti i cartoni di Hanna & Barbera Productions si avvicina. Entriamo questa volta nel cuore della produzione della compagnia, perciò occhio, ché i momenti nostalgia sono pronti ad assalirvi alle spalle a ogni passo.

BIRDMAN AND THE GALAXY TRIO
(BIRDMAN AND THE GALAXY TRIO, 1967)

Altri super-eroi creati da Alex Toth. BIRDMAN, con l’aquila Eagle (in originale Avenger: ché chi si è occupato di localizzare il cartone per l’Italia a fantasia nel dare i nomi agli animali era messo peggio di Heidi) e la spalla Birdboy; ma anche i tre extraterrestri del GALAXY TRIO: Vapor Man, Meteor Man e Gravity Girl.

Da noi il cartone è finito nei primi anni 80 all’interno del contenitore FantaSuperMega. Qualcuno si è stupito del fatto che non ti ricordassi come si chiamava questo programma, ma c’è che dalle tue parti non lo davano.

GIANNI E PINOTTO
(THE ABBOTT AND COSTELLO CARTOON SHOW, 1967)

Co-produzione Hanna-Barbera/RKO, 39 episodi di 22/24 minuti trasmessi in Italia con una sigla incredibilmente triste, con immagini del duo e scritte realizzate dai giovani animatori di Saint Seiya Omega.

GLI ERCULOIDI
(THE HERCULOIDS, 1967)

Degli Erculoidi scrivevi un anno fa a queste coordinate quanto segue: “Quella di Zandor è una famiglia come tante: una moglie (Tara), un figlio (Dorno), un dinosauro spaziale volante (Zok), uno scimmione di roccia (Igoo), un rinoceronte con dieci zampe (Tundro) e due mostrilli viscidi (Gloop e Gleep)”.

Ai 18 episodi originali (67-68) degli Erculoidi se ne affiancarono nell’81 altri 11 per il contenitore Space Stars, ma ne parliamo nei prossimi post.

SHAZZAN
(SHAZZAN, 1967)

Ancora Alex Toth, ancora un paio di gemelli (Chuck e Nancy) che a) trovano in una grotta due anelli magici, b) non si fanno i fattarelli loro, c) unendo i due anelli finiscono in un mondo arabeggiante pieno di gente che vuole ucciderli e dove se ne vanno in giro in sella a un cammello volante. Ad aiutarli Shazzan, genio della lampada!, il Capitan Marvel della DC, da non confondere a sua volta con il Capitan Marvel della Marvel e… ok, fermiamoci qui. È meglio.

FANTASTICI QUATTRO
(FANTASTIC FOUR, 1967)

Sempre Alex Toth, ma questa volta alle prese con dei super-eroi creati da altri. Un’unica stagione da 20 episodi trasmessa dapprima solo in parte in Italia nel programma “Gli eroi di cartone” della RAI nel 72-73 – Uichipidia parla di programma condotto da Lucio Dalla, ma altrove si legge che il cantante bolognese ha presentato solo la prima stagione, nel 70-71, passando poi la palla a Francesco Mulè prima e Roberto Galve perl’appuntamente nel 72-73. Ma comunque – e poi per intero in “Gulp! I fumetti in TV” e “Supergulp!”. C’era ancora la Torcia Umana al posto di quel dannato robottino H.E.R.B.I.E. della successiva serie del ’78 (non prodotta da H&B). Non c’era però Namor,

soppiantato per una questione di diritti dal principe… Triton.
MOBY DICK E MIGHTY MIGHTOR
(MOBY DICK AND MIGHTY MIGHTOR, 1967)

Le storie della balena MOBY DICK – che protegge i ragazzini Tom e Tub e la loro foca Scooby da mostri e robot malvagi, prendendoli a capocciate – e quelle del cugino di Conan il barbaro e del mitico Thor, MIGHTY MIGHTOR.

La somiglianza con il dio del tuono non è un caso: H&B stavano lavorando alla serie dei Fantastici 4 di cui sopra, quando venne chiesto allo studio di sviluppare un altro cartoon su Thor. I lavori erano già a buon punto, ma la Marvel decise di tirarsi indietro, mollando i suoi personaggi alla Grantray-Lawrence Animation. Mjolnir è diventato una clava che permette di volare, scagliare saette e assumere un’identità civile, Thor si è trasformato in Mightor e via, andare, alè. Nel villaggio di Tor vivono il saggio Pondo e la bella Sheera.

YOUNG SAMSON & GOLIATH (1967)

Il giovanotto indisponente con la vespa scoppiettante Samson se ne va in giro con il suo cane Goliath. Unendo i suoi braccialetti d’oro come Capitan Marvel (quello Marvel) o Ultraman, però, si trasforma nell’eroe Samson, sconfigge i malviventi e vende un sacco di gelati per l’estate. Goliath diventa invece un leone con i super-poteri che ti appiccia con i raggi laser se provi anche solo a guardarlo storto.

LO SHOW DEI BANANA SPLITS
(THE BANANA SPLITS ADVENTURE HOUR, 1968)

E si piange. Il gorilla Bingo, il leone tossicodipendente Drooper, l’elefante Snorky, il cane Swingo (Feegle), The Tra La La Song e il suo impatto devastante sulle tifoserie di mezzo mondo (tutte quelle banane chiquita gonfiabili sventolate in curva erano chiaramente un omaggio al programma di Hanna e Barbera). Nella prima stagione lo show ospitava i cartoni animati.

I CAVALIERI D’ARABIA (ARABIAN KNIGHTS)

(gioco di parole del titolo ovviamente lost in translation), I TRE MOSCHETTIERI (THE THREE MUSKETEERS)

LE MICRO-AVVENTURE (MICRO VENTURES), durata la bellezza di quattro episodi e poi ciao,

Nella seconda stagione, scacciati a pedate i tre moschettieri, gli autori hanno imbottito il programma con le repliche de Gli Orsi Hippie (The Hillbilly Bears), ripescate dal The Atom Ant Show.

Dopo le due stagioni originali, lo show ha rivissuto poi in una versione syndicated, The Banana Splits And Friends Show, con puntate più corte e l’aggiunta di altri cartoni H&B, e nel film per la TV ‪The Banana Splits in Hocus Pocus Park‬. Che però è del ’72, e quindi ne parliamo la prossima volta.

LE AVVENTURE DI GULLIVER
(THE ADVENTURES OF GULLIVER, 1968)

Appuntamente uno dei cartoni infilati nella versione accorciata e riciclona del programma di Bingo e compagni, The Banana Splits and Friends Show. Rilettura del romanzo I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift, il cartone racconta in 17 puntate la storia di Gary Gulliver e del suo cane Tagg, finiti sull’isola di Lilluput. Dove tutti sono uguali a Pernascò.

LE NUOVE AVVENTURE
DI HUCKLEBERRY FINN
(THE NEW ADVENTURES OF HUCKLEBERRY FINN, 1968)

Una serie che mescolava attori in carne e ossa e cartoni. Huckleberry Finn, Becky Thatcher la ragazzina di ferro e Tom Sawyer si infilano nell’ennesima caverna magica per sfuggire all’indiano Joe (Injun Joe in originale), e finiscono nel mondo della fantasia, dove incontrano personaggi immaginari come Ercole, Don Chisciotte, i folletti…

Pare che in Italia ne siano stati trasmessi alcuni episodi la notte del 31 dicembre del ’69.

WACKY RACES – LE CORSE PAZZE
(WACKY RACES, 1968)

“Ed ora Signore e Signori vi presentiamo i più famosi e spericolati piloti che partecipano alla gara senza regole…”. E si ripiange. Assieme, non a caso, a Dastardly e Muttley e le macchine volanti (vedi sotto), il tuo cartone Hanna-Barbera preferito. La voce narrante di Pino Locchi e poi di Ferruccio Amendola, le figure di tolla di Dastardly (doppiato da Aldo Barberito, l’Hydargos di Goldrake), i personaggi fuori di testa con i loro veicoli. E cioè:

Dalla fila in alto, da sinistra verso destra, in ordine per numero di gara: 1) la Macigno-Mobile dei fratelli Slag (probabilmente fratocugini di Capitan Cavey), 2) l’incommensurabilmente pheego Diabolico Coupé di Big e Little Gruesome, 3) la Multiuso del professor Pat Pending (nome geniale), 4) la Crimson Haybaler di Red Max, 5) la Compact Pussycat di Penelope Pitstop, 6) l’Armata Speciale del sergente Blast e del soldato Meekly, 7) la Macchina Antiproiettile della Banda del Formicaio, 8) l’Insetto Scoppiettante del montanaro Luke e dell’orso freddoloso Blubber, 9) la Sei Cilindri (o Turbo Perfect) dell’ovviamente insopportabile Peter Perfect, 10) la Spaccatutto di Rufus Roughcut (affiancato dal castoro Sawtooth), la 00 di Dick Dastardly e Muttley. Su wikipedia c’è anche l’albo d’oro delle gare, con i punti per i piazzamenti in stile Formula 1. E sì, l’autore ha tenuto presente le modifiche nel sistema di assegnazione dei punti introdotte in F1 a partire dal mondiale 2003.

E quell’asterisco lì in basso, accanto allo zero, vuol dire che Dick Dastardly una volta ha vinto, ma l’hanno squalificato.

LE AVVENTURE DI PENELOPE PITSTOP
(THE PERILS OF PENELOPE PITSTOP, 1969)

Uno dei due spin-off di Wacky Races lanciati in contemporanea nel settembre del ’69: protagonisti la pilota rosa confetto cugina di Barbie e quindi anche lei Algida Stronza nell’animo Penelope Pitstop, della quale sinceramente sticattsee, ma soprattutto la grandissima Banda del Formicaio (Ant Hill Mob)

Clyde (il capo, ispirato al protagonista del film Piccolo Cesare del 1930, Cesare Rico Bandello), Pockets, l’incapace Dum Dum (in Wacky Races si chiamava Ring-A-Ding), l’appisolato Snoozy, il depresso Softy, il rapido Zippy e il logorroico Yak Yak. Sempre pronti a fermare con la loro macchina antiproiettile (Chugga-Boom) il diabolico Artiglio Incappucciato (il Professor Mirabella). La Compact Pussycat non si vede mai (la Stronza guida negli episodi altre auto) e, come nell’altro spin-off con Dastardly e Muttley, non viene fatta mai alcuna menzione delle Wacky Races.

Stavi per scrivere che la Banda del Formicaio è la più efficace gang di nani mafiosi mai vista, ma poi ti sei ricordato che no, non è vero.

DASTARDLY E MUTTLEY
E LE MACCHINE VOLANTI
(DASTARDLY AND MUTTLEY IN THEIR FLYING MACHINES, 1969)

Nota anche come Lo squadrone avvoltoi. Avete finito di asciugarvi gli occhi? Male, perché sono altre lacrime napulitante. Dick Dastardly, il cane Muttley e lo squadrone avvoltoi (il timido Zilly e l’inventore Klunk) devono impedire a un piccione viaggiatore (Yankee Doodle) di recapitare i suoi messaggi al nemico. Quale nemico? Boh.

E le medaglie reclamate da Muttley per la sua collezione, e la sua risatina tipo avviamento di una 126, e altre figure dimmerda, e i cazziatoni al telefono del generale, e Muttley fa’ qualcosa!, e Muttley che quel qualcosa lo fa: si salva con la coda rotante e sghignazza, il perfido ingrato. Nel cartone c’erano dei segmenti di 3 minuti dedicati al solo Muttley, The Magnificient Muttley, che sogna ad occhi aperti di vestire i panni di Robin Hood, di Tarzan, di un astronauta, di un acrobata del circo, eccetera. Pare che da noi, da qualche parte, Muttley sia stato chiamato anche Borbottone. Quel che è certo è che il personaggio in Francia è stato ribattezzato Diabolo. No, cioè: Diabolo.

I GATTI DI CATTANOOGA
(THE CATTANOOGA CATS, 1969)

una rock band di gatti campagnoli pieni di robe psichedeliche che una volta da bambino tuo cuggino per guardarli è morto; IL GIRO DEL MONDO IN 79 GIORNI (AROUND THE WORLD IN 79 DAYS)

ovvero le avventure di Phinny Fogg, figlio di Phileas e intenzionato a battere il record del padre. Dice: per dimostrare di essere ormai adulto? Di essere finalmente uscito dall’ombra ingombrante della figura paterna? No, perché c’era un’altra milionata di dollari in palio, se no sai che gli fregava. Gli episodi non sono autoconclusivi, la storia cioè prosegue di puntata in puntata, ma non c’è un finale. Bella sola. Andando avanti troviamo AL LUPO! AL LUPO! (IT’S THE WOLF)

questa storia lupoalberta del lupo deperito Mildew che cerca di portar via l’agnellino Lambsy – personaggio dalla voce più fastidiosa di tutta la storia dei cartoni animati – ma viene rampognato ogni volta dal cane Bristle con il suo bastone, e MOTOTOPO E AUTOGATTO (MOTORMOUSE AND AUTOCAT)

un Tom & Jerry motorizzato, in pratica
SCOOBY DOO, DOVE SEI TU?
(SCOOBY-DOO, WHERE ARE YOU! , 1969)

La prima di VENTITRE stagioni del cartone di Scooby-Doo, il cagnolone impegnato a smascherare finti-fantasmi accompagnato da Norville “Shaggy” Rogers, dalla secchiona Velma Dinkley, dal biondino Fred Jones e dalla rossa Daphne Blake sulla Mystery Machine. A volte hai come l’idea che la passione dei trentenni di oggi per le donne coi capelli rossi sia tutta colpa dei cartoni H&B.

Beh, per la Hendriks è diverso. Per almeno un paio di ragioni. Negli anni il cast si è allargato, includendo cugini (Scooby-Dum) e nipoti (Scrappy-Doo) di Scooby, e la serie ha figliato spin-off di ogni tipo. Ma li vedremo poi, rispettando l’ordine cronologico, non facciamo i precipitevolissimi come al solito. L’impostazione à la Scooby-Doo diverrà comunque una carta rigiocata allo sfinimento da Hanna e Barbera in molte altre serie, mentre gli smascheramenti finali della Mystery Inc. con il super-spiegone, come spiegato brillantemente in Fusi di Testa, diventeranno il paradigma di film gialli pezzenti e thriller morti di sonno fino a tutti gli anni… no, niente, li fanno così ancora oggi.

HARLEM GLOBETROTTERS
(HARLEM GLOBETROTTERS, 1970)

22 episodi con una versione cartoon dei funamboli itineranti degli Harlem Globetrotters, come Fred Neal e George Leman. Quando eri ragazzino la leggenda metropolitana su come gli Harlem Globetrotters fossero una squadra troppo forte per l’NBA e quindi ritiratasi con signorilità a dar spettacolo in giro per il mondo, lasciando giocare tranquilli gli altri, quelli più scarsi, andava fortissimo. Seconda forse solo a quella secondo cui Bruce Lee era morto perché l’avevano ucciso sorprendendolo alle spalle. In dieci. Armati. Armati di bazooka. I ‘trotters torneranno in azione al sabato mattina nove anni dopo con The Super Globettrotters, una serie in cui i giocatori erano in realtà dei super-eroi con degli armadietti magici.

Una serie in cui James Sanders è SPAGHETTI MAN. True story
JOSIE E LE PUSSYCATS
(JOSIE AND THE PUSSYCATS, 1970)

Altra rock band, ma attenzione alla rock band. A parte che un titolo più perverso per una serie in cui delle cantanti pop se ne vanno in giro LEOPARDATE non potevano trovarlo, le avventure di Josie, Melody e Valerie erano una versione molto più seSSi ma per il resto praticamente identica di quelle di Scooby-Doo. Non si tratta di una produzione originale di Hanna e Barbera, perché, come facilmente intuibile dai volti delle Pussycats, si trattava della trasposizione animata di un fumetto della Archie creato da Dan DeCarlo nel ’63.

I SELVAGGI
(WHERE’S HUDDLES?, 1970)

Una versione moderna dei Flintstones, usata come riempitivo estivo per solo dieci episodi. Molti dei doppiatori erano peraltro gli stessi di Fred e compagni di dinomerende. Il titolo italiano deriva dal modo in cui uno dei vicini di casa chiama i protagonisti, i giocatori di football Ed Huddles e Bubba McCoy. Il cane degli Huddles sghignazza come Muttley perché nella versione originale aveva la stessa voce (quella di Don Messick). Per molti è ancora oggi “quel cartone strano con il protagonista doppiato da Ferruccio Amendola”.

I FIGLI DEGLI ANTENATI
(THE PEBBLES AND BAMM-BAMM SHOW, 1971)

Ciottolina e Bam Bam si son fatti grandi e perciò prendono ad andare alle feste e a drogarsi, lei rimane incinta, lui si trova un lavoro dimmerda e le rinfaccia per tutta la vita di non essersi potuto laureare, poi scappa con una ventenne in Florida e si mantiene facendo il narcotrafficante. Oppure: i due vanno a scuola alla Bedrock High School e hanno a che fare con una banda di motociclisti. Scegliete voi.

IL FANTASMA BURLONE
(THE FUNKY PHANTOM, 1971)

Il grande SuperTognazzi dei cartoni animati. Il cartone era l’ennesimo copia e incolla fischiettato di Scooby-Doo: Skip, April, Augie e il cane Elmo trovano rifugio dalla solita tempesta nella solita vecchia casa abbandonata. Rimettendo a posto le lancette di un orologio, evocano il fantasma di Jonathan Wellington Muddlemore (per gli amici Mudsy) e del suo gatto Boo. Tizi malvagi travestiti da fantasmi da smascherare a catinelle.

NAPO ORSO CAPO
(HELP!… IT’S THE HAIR BEAR BUNCH!, 1971)

Chiudiamo con Napo Orso Capo, l’orso capellone che parla napoletano. Napo si aggira nello zoo di Wonderland con i compagni fricchettoni Cico (Bubi Bear) e Babà (Square Bear), inseguito dai guardiani Sig. Otto (Mr. Peevly) e McKallock (Botch). Le solite robe, non fosse che Napo è un hippie e che ci sono dentro anche qui un frappo di robe psichedeliche, ché i tre orsi sono così sfondati che si convincono di averci una moto invisibile.

Nella prossima puntata, in programma per il ventordici di quaglio: Josie e le Pussycats pheeghe spaziali (letteralmente), Yoghi fa comunella e arrivano i Super-Amici! Batman e Superman che ti insegnano a fare i lavoretti con la carta!

1972 – 1979

Cartoni Hanna Barbera anni 70

Ecco la terza parte del superlistone con tutti i cartoni animati di Hanna & Barbera. Sì, con due anni di ritardo, ma mo’ non stiamo a guardare il capello di Napo Orso Capo. Dopo la prima parte sugli esordi flintstonosi e sparalesti (1959-1966) e la seconda sugli anni ruggenti dei Dick Dastardly, dei Banana Splits e degli Erculoidi (1967-1971), oggi ci spariamo la terza parte, dal ’72 al ’79, con Capitan Cavey, Hong Kong Phooey, i Superamici, La Famiglia Addams e un sacco di altra gente.

IL CLAN DI CHARLIE CHAN
(THE AMAZING CHAN AND THE CHAN CHAN, 1972)

Il Clan di Charlie Chan raccontava le avventure dell’ennesima banda di svelamisteri scoobyduici, in questo caso la famiglia del signor Chan, munita di veicoli trasformabile grazie al figlio genietto e alla bisogna impegnata come band musicale, i Chan Clan. Per la versione originale furono ingaggiati in un primo momento degli attori di origini asiatiche, ma i produttori della CBS temevano che il loro accento rendesse i dialoghi poco comprensibili, perciò vualà, nuova tornata di doppiaggio con rEgazzini che di cinese c’avevano al massimo la camicia.

ASPETTANDO IL RITORNO DI PAPÀ
(WAIT TILL YOUR FATHER GETS HOME, 1972)   

Altra serie del ’72, trasmessa da noi dapprima sulla RAI a metà anni Settanta, la domenica pomeriggio, solo per otto episodi e con il titolo di Ribelli in famiglia, quindi integralmente su Retequattro a partire dal 1980 come Aspettando il ritorno di papà. A guardarlo oggi, questo quadretto familiare con problemi di gap generazionale e casini assortiti sembra un progenitore dei Simpson, dei Griffin e di altre serie simili, ma in realtà pare la serie era ispirata ad alcune sitcom dell’epoca, come Arcibaldo (All in the Family).

I FIGLI DEI FLINTSTONES
(THE FLINTSTONE COMEDY HOUR/SHOW, 1972)

The Flintstones Comedy Hour (poi The Flintstones Comedy Show nelle repliche) includeva nuove avventure di Fred e Barney e nuove storie dei Pebbles (Ciottolina, la figlia di Fred e Wilma Flinstones) e Bamm-Bamm (Bam Bam, figlio adottivo di Barney e Betty Rubble) adolescenti, come nel precedente The Pebbles and Bamm-Bamm Show.

S.P.Q.R. – SEMBRANO PROPRIO QUASI ROMANI
(THE ROMAN HOLIDAYS, 1972)

La formula dei Flintstones e dei Pronipoti/Jetsons, ossia consuetudini e oggetti della vita odierna, calati in un altro contesto. Questa volta l’ambientazione era la Roma del 63 d.C. e la storia quella di Gustus Festus, sua moglie Julia e i figli Precocia e Happius. In Italia i tredici episodi della serie (che in originale aveva un titolo che richiamava il Vacanze Romane con Gregory Peck e Audrey Hepburn) sono stati trasmessi a partire dal 1980, su Rai 1 e poi su varie serie private.

SEALAB 2020
(SEALAB 2020, 1972)

Altra serie di soli tredici episodi, terminata in modo brusco, visto che ce n’erano altri tre già pronti ma non furono mai trasmessi. Parte del filone di cartoni avventurosi di H&B, Sealab 2020 era ambientato nella base sottomarina Sealab, i cui uomini erano alle prese con mostri sottomarini e casini molto pesi su una scala da zero a Sharknado. In Italia andò in onda su varie reti private dal 1979.

GLI SPECIALI DI SCOOBY-DOO
(THE NEW SCOOBY-DOO MOVIES, 1972)

24 episodi, secondo capitolo della lunga saga di Scooby-Doo, dopo la serie originale del 1969. A caratterizzare questa nuova serie erano la lunghezza doppia delle puntate (43 minuti)

e soprattutto la presenza in ciascuna di un ospite speciale: la Famiglia Addams, Batman e Robin, Sonny e Cher… In molti casi si trattava di cross-over con serie precedenti o in corso (Harlem Globetrotters, Josie and the Pussycats, Jeannie…), in altre di prime apparizioni animate di personaggi poi protagonisti in seguito dei loro cartoni, come la Famiglia Addams. Il concetto di cross-overoni improbabili di Scooby-Doo è andato avanti peraltro fino ai giorni nostri, con film come Scooby-Doo! WrestleMania Mystery.

JOSIE E LE PUSSYCATS NELLO SPAZIO
(JOSIE AND THE PUSSYCATS IN OUTER SPACE, 1972)

Serie spin-off per Josie e le Pussycats, questa volta alle prese con un viaggio alla Star Trek: ogni puntata un mondo nuovo e varie razze aliene strane che immancabilmente rapivano una delle protagoniste. Il ratto delle gattine.

SPEED BUGGY
(SPEED BUGGY, 1973)

All’apparenza un clone di Scooby-Doo, con la macchina del titolo cagnolona che faceva le faccette buffe, ma in realtà Speed Buggy era in pratica un remake di Josie e le Pussycats, visto che riciclava senza vergogna le storie della prima serie delle gattine rockettare (e in un caso pure dell’appena citata seconda, con Josie e le altre nello spazio). Titolo e protagonista ammiccavano comunque al maggiolino tutto matto della Disney (il primo film di Herbie è del ’68). Anche questa serie debuttò in Italia nell’80, e prima di buttar giù questo listone l’avevi completamente rimossa. Lacrime napulitante.

BUTCH CASSIDY
(BUTCH CASSIDY AND THE SUNDANCE KIDS, 1973)

Il titolo originale cita il western di George Roy Hill Butch Cassidy and the Sundance Kid, con Rober Redford e Paul Newman (in Italia solo Butch Cassidy, idem per il cartone), ma questa serie animata non c’entra nulla col vecchio West. I Sundance Kids sono una band, hanno un supercomputer (allergico ai cani!) che si chiama Mr. Socrate, e sì, sgamano crimini, smascherano gente, fanno cose. Il batterista del gruppo era doppiato in America da Micky Dolenz dei Monkees.

L’ARCA DI YOGHI
(YOGI’S GANG, 1973)

Seconda serie personale dell’Orso Yoghi: a bordo di un’arca volante, Yoghi e altri personaggi dei vecchi cartoni dello studio (Braccobaldo, Ernesto Sparalesto, Svicolone, la Formica Atomica, Ugo Lupo, Magilla Gorilla, etc) vivono mirabolanti avventure affrontando villanzoni di vario tipo. Magilla Gorilla è nominato in questo istante eroe simbolo dell’Antro fino a fine mese, senz’altra ragione di un perché sì. Sia messo agli atti.

I SUPERAMICI
(SUPER FRIENDS, 1973)

E qui, solo per parlare dei Superamici, delle tante incarnazioni dei Superamici (in America 9 stagioni e la bellezza di 101 episodi, in onda fino al 1986, con l’avvincendarsi di varie spalle comiche, da Wendy e Marvin ai supergemelli Jayna e Zan, con la scimmia Gleek) potremmo stare delle ore. Ma siccome il listone è lungo e dobbiamo ancora buttarci dentro ventordanta serie, facciamo che si ritorna sull’argomento in un futuro più o meno prossimo.

Per ora ti piace citare i deliranti siparietti finali con i super-eroi che ti insegnavano le cose. Quella volta che hai visto Batman spiegarti in televisione come fare i trucchetti magici di Art Attack con la carta da giornale hai pensato che il mondo sarebbe finito di lì a poco.

GOOBER E I CACCIATORI DI FANTASMI
(GOOBER AND THE GHOST CHASERS, 1973)

Un gruppo di giuvinotti risolve dei misteri misteriosi a base di fantasmi o presunti tali, portandosi dietro un cane che fa ridere. Dice: ma è Scooby-Doo. No, è Goober, che dalla fifa diventa invisibile, parla in modo un po’ più urbano di Scooby e… no, niente, il resto è uguale. Goober c’aveva però quell’aria un po’ più psichedelica, da tossico della stazione old school. Magari era il berretto.

INCH HIGH L’OCCHIO PRIVATO 
(INCH HIGH, PRIVATE EYE, 1973)

Un detective in miniatura, vecchia fiamma probabilmente della signora Minù e fratocugino del Piccolo Mugnaio, risolve dei casi per conto dell’agenzia Finkerton (parodia della Pinkerton). In Italia è andato in onda sulle TV private.

JEANNIE
(JEANNIE, 1973)

La serie animata di Strega per Amore (I Dream of Jeannie), la sitcom degli anni 60 con Larry “JR” Hagman. Solo che qui il genio della lampada non era la bionda Barbara Eden ma una ragazza dai capelli rossi, ché i legami con il telefilm erano molto vaghi… e Strega per Amore/I Dream of Jeannie lo aveva prodotto un altro canale. In più, in bundle con il genio-pupa, c’era anche Babu, genio energumeno e fifone. Ché il protagonista, il giovane studente Corey, doveva stare molto attento a quello che desiderava se faceva dei pensieri zozzi, ecco.

  LA FAMIGLIA ADDAMS
(THE ADDAMS FAMILY, 1973)

Il summenzionato episodio della nuova serie di Scooby-Doo con la Famiglia Addams come ospite fece da apripista per un cartone tutto per gli Addams, ispirato ai fumetti di Charles Addams più che al telefilm degli anni 60. Tra i doppiatori c’erano però diversi dei protagonisti del serial, come Jackie Coogan e Ted Cassidy, che diedero voce ai personaggi interpretati in TV: rispettivamente lo Zio Fester e Lurch.

LA FURIA DI HONG KONG    
(HONG KONG PHOOEY, 1974)   

Il mitico Hong Kong Phoeey, parodia dei film di kung fu e di menare che andavano tanto all’epoca. L’imbracchiato protagonista, alla guida di un’auto trasformabile come quella dei Chan Clan, è totalmente incapace di combattere il crimine, ma i guai si risolvono sempre da soli. E quando proprio non lo fanno, ci pensa il suo gatto Spot.

DEVLIN
(DEVLIN, 1974)

Serie su un motociclista scavezzacolo ispirata al popolare entertainer Evel Knievel, uomo capace di rimediare in carriera la bellezza di 433 diverse fratture nei suoi salti spericolati. No, sul serio. Ma comunque. Devlin raccontava le avventure di Ernie Devlin, in viaggio con un circo.

LA FAMIGLIA PARTRIDGE 2200 A.D.
(PARTRIDGE FAMILY 2200 A.D., 1974)

Versione fantascienza della sitcom La famiglia Partridge, con i protagonisti spediti nel futuro senza un perché, ché si doveva trovare una roba sostitutiva per l’abortito progetto di un seguito dei Jetsons/Pronipoti. Essendo comunque legata al telefilm, La famiglia Partridge 2200 A.D. è una delle due serie H&B oggi in mano a Sony Pictures, insieme (per gli stessi motivi) a Jeannie.

THESE ARE THE DAYS
(THESE ARE THE DAYS, 1974)

Di questa serie del ’74 si trova pochissimo in Rete (dove il pochissimo, avrete intuito, non include un’immagine decente), tanto che non sai se sia stata mai trasmessa in Italia o no. Perché è caduta nel dimenticatoio? Perché insieme a Devlin rappresentava qualcosa di completamente diverso rispetto agli standard Hanna e Barbera: non era né una serie comica, né una serie avventurosa con eroi di qualche tipo, ma aveva un taglio drammatico. These Are the Days raccontava (giuoco di parole) la vita della famiglia Day e i suoi problemi quotidiani, con tanto di pistolotto morale-finale. Solo che non c’era Batman. E non avevano a che fare con la carta di giornale.

LA VALLE DEI DINOSAURI    
(VALLEY OF THE DINOSAURS, 1974)   

E a proposito di robe avventurose. Durante una scampagnata sul Rio delle Amazzoni, la famiglia Butler finisce in un vortice che li spedisce in una valle preistorica, dove fanno amicizia con una famiglia di cavernicoli. Non del tipo che fa casino in spiaggia con i telefonini, quegli altri. Per quel poco che ne ricordi, aveva un suo fascino, forse perché ti ricordava Mighty Mightor o gli Erculoidi. O forse perché dalle tue parti lo davano su una rete molto collateralscusagna, insieme al cartone della Donna Ragno.

WHEELIE AND THE CHOPPER BUNCH
(WHEELIE AND THE CHOPPER BUNCH, 1974)

Occhio, ché qui scatta il tormentone. Due auto – il maggiolino Wheelie e Rota Ree – alle prese con un’impeditissima banda di motociclette villanzone guidata da Chopper. La serie divenne celebre anche in Italia per la frase pronunciata dalla piccola moto Scrambles: TE L’AVEVO DETTO! TE L’AVEVO DETTO! TE L’AVEVO DETTO!   

Qui la pagina speciale dedicata

Sulla sinista Scrambles, insopportabile precisino della fungia col berretto.

THE TOM & GERRY SHOW
(THE NEW TOM AND JERRY/GRAPE APE SHOW, 1975)

Tom e Jerry per la prima volta protagonisti di una serie pensata appositamente per la TV… con l’idea originale totalmente sminchiata in favore di un risibile volemose bene. Tom e Jerry, dopo anni trascorsi a cercare di aggidersi, sono diventati infatti amicici e girano il mondo per fare robe, risolvere misteri, smascherare villanzoni. Le solite cose. Gli episodi della nuova serie vennero trasmessi insieme ad altri cartoni in un contenitore che cambiò per questo più volte titolo (The New Tom and Jerry/Grape Ape Show, The Tom and Jerry/Grape Ape/Mumbly Show…). I nuovi personaggi erano IL GORILLA LILLA (GRAPE APE), in giro con il suo amico cane Beegle Beagle,

e MUMBLY, detective fratocugino del Muttley di Wacky Races e Dastardly e Muttley e le macchine volanti.

THE SCOOBY-DOO/DYNOMUTT HOUR
(THE SCOOBY-DOO/DYNOMUTT HOUR, 1976)

Altra serie contenitore, con nuovi episodi di Scooby-Doo e il debutto di BLUE FALCON E CANE PRODIGIO (DYNOMUTT, DOG WONDER), storia di un cane robot dai mille gadget, spalla di un super-eroe in stile Batman, Blue Falcon.

Come tutte quelle sui super-eroi Hanna & Barbera, anche questa, nonostante il tono comico, ti piaceva molto. La serie era una delle tante create per H&B da Joe Ruby e Ken Spears, due anni dopo fondatori della Ruby-Spears Productions, compagnia che merita prima o poi un listone tutto suo. /segna

WOOFER E WIMPER, CANI DETECTIVE
(CLUE CLUB, 1976)

Ennesimo clone di Scooby-Doo, con una banda di peones alle prese con crimini strambi, aiutati dai due cani parlanti del titolo. D’altronde la serie era stata commissionata dalla CBS proprio per rimpiazzare Scooby, passato quell’anno alla ABC. Il titolo italiano non si prendeva alcuna libertà: la serie originale era passata nelle repliche da Clue Club a un più esplicito Woofer & Wimper, Dog Detectives.

LO SQUALO JABBER
(JABBERJAW, 1976)

E anche qui giù applausi, per un’altra deliziosa creazione di Ruby e Spears, lo Squalo Jabber. Sì, la storia era l’ennesima roba riciclona, di una band del futuro, i Nettuno, alle prese con diabolici villanzoni durante la loro tournée delle varie città sottomarine. Ma a) lo squalo anfibio e antropormo Jabber era fortissimo, e b) era una delle serie di FantaSuperMega.

“Quante avventure… Quante vittorie…”. Quante bruschette.

OLIMPIADI DELLA RISATA
(SCOOBY’S ALL-STAR LAFF-A-LYMPICS, 1977)

Dopo Fred Flintstone and Friends, rimpacchettamento di vecchie serie presentate da Fred Flinstones, il secondo cartone del 1977 sfornato dallo studio è Olimpiadi della Risata. Il titolo italiano non ce lo dice, quello originale sì: trattasi di una serie spin-off di Scooby-Doo, parodia di un altro programma della ABC (come detto nuova casa del cagnone), Battle of the Network Stars (una specie di Giochi senza Frontiere con i tizi della TV). La struttura di Olimpiadi della Risata (24 episodi in due stagioni) era perlappuntamente quella di gare sportive a cui partecipavano 45 personaggi Hanna-Barbera, divisi in squadre, come da schema nella foto sopra. Dai gatti di Cattanooga a Jabber lo squalo, da Braccobaldo a Yoghi, da Blue Falcon a Hong Kong Phooey. Come in Wacky Races, c’era ovviamente la squadra di villanzoni (i Really Rottens, capitanati dal cane Mumbly), che se la prendeva sempre in saccoccia.

Serie complementari di Scooby’s All-Star Laff-A-Lympics erano i nuovi episodi di Dynomutt (The Blue Falcon & Dynomutt) e soprattutto CAPTAIN CAVEMAN AND THE TEEN ANGELS (da noi Capitan Cavey e le Teen Angels), spassosa parodia di Charlie’s Angels con un cavernicolo capace di tirar fuori la qualunque dalla sua barba, come una mazza volante che gli permette di volare, brandita urlando il suo “Capitan Caaaaveeeeyyyyy!”. Mito, filoni di pane col tre per due alla cassa.

ORSI RADIOAMATORI
(CB BEARS, 1977)

Altra serie contenitore, che affiancava agli Orsi Radioamatori del titolo, sosia dei protagonisti di Napo Orso Capo impallinati per i baracchini, anche i seguenti segmenti:

BLAST-OFF BUZZARD, clone di Wile E. Coyote e Beep Beep con un avvoltoio e un serpente

HEYYY, IT’S THE KING, clone, uh, di Happy Days, con un leone al posto di Fonzie

POSSE IMPOSSIBLE, su una banda di cowboy con le proporzioni di cappelli e cavalli improbabili

SHAKE, RATTLE, & ROLL, storia di tre fantasmi musicisti che gestiscono un hotel per spettri e altre creature soprannaturali (il titolo sono i nomi tre fantasmi… e un celebre brano rythm and blues degli anni 50, cantato anche da Elvis)

e infine UNDERCOVER ELEPHANT, un elefante e un topo investigatori che (va’ che sorpresa!) risolvono misteri. Uff, abbiamo finito. Neeext.

THE SKATEBIRDS
(THE SKATEBIRDS, 1977)

The Skatebirds era una serie in stile Banana Splits, con degli attori in costume da pupazzoni (in questo caso tre uccelli) che presentavano varie serie animate. I nuovi cartoni del contenitore erano:

THE ROBONIC STOOGES, I Tre Marmittoni in versione bionica (don’t ask)

e WONDER WHEELS, storia di un ragazzo e della sua moto mutaforma che dava il titolo al cartone. A completare il pacchetto, vecchi episodi di Woofer e Wimper, cani detective e la serie live action Mystery Island.

LE NUOVE AVVENTURE DI BRACCIO DI FERRO
(THE ALL-NEW POPEYE HOUR, 1978)

Nuova serie animata su Braccio di Ferro, che cercava di catturare lo spirito dei vecchi episodi, pur avendo a che fare con dei vincoli molto più stretti in fatto di violenza visiva. Ma comunque: il nome del villanzone nemico di Braccio di Ferro tornò ad essere Bluto (nella serie degli anni 60 era diventato Brutus) e tra i vari personaggi della serie c’erano anche i nipotini di Popeye. Andata avanti fino al 1983, la serie aveva alcuni cartoni complementari, come Private Olive Oyl, con Olivia che entrava nell’esercito (parodia del film Soldato Giulia agli ordini con Goldie Hawn)

e DINKY DOG, le avventure di un canemostro e delle sue proprietarie Sandy e Monica, chiaramente amiche di Barbie.

LA CORSA SPAZIALE DI YOGHI
(YOGI’S SPACE RACE, 1978)

La corsa spaziale di Yoghi riprende ancora una volta il concetto di Wacky Races, con Yoghi, Braccobaldo e altri personaggi alle prese con una serie di gare nello spazio. Lo show includeva anche vari altri segmenti, giusto per allungare all’infinito il presente listone: Galaxy Goof-Ups, con Yoghi e altri protagonisti del cartone nei panni di poliziotti dello spazio,

THE BUFORD FILES, con l’ennesimo cane pigrone affiancato a dei giovani ficcanaso, e THE GALLOPING GHOST, storia di un vecchio fantasma, con tanto di cavallo invisibile, che protegge due ragazzine, Wendy e Rita. Titolo provvisorio del segmento: “Il vecchio fantasma rattuso”.

GODZILLA
(THE GODZILLA POWER HOUR, 1978)

Serie coprodotta nel ’78 da Hanna-Barbera Productions e Toho, e trasmessa parallelamente anche in Giappone da TV Tokyo. 26 episodi da mezz’ora su una squadra di scienziati che poteva contare sull’aiuto di Godzilla, grazie a un apposito accrocchio.

Oltre a vari mostri giganti, c’era anche il cuginetto combinaguai e rompiballe di Godzilla, Godzuky. Trasmessa in Italia nel citato FantaSuperMega, la serie comprendeva anche i segmenti di JANA OF THE JUNGLE,

tarzanessa alla Shanna, con un’arma da lancio simile a quella poi usata da Xena. Il creatore del personaggio era Doug Wildey, fumettista che per H&B aveva già ideato Johnny Quest.

IL NUOVO FRED E BARNEY SHOW
(THE NEW FRED AND BARNEY SHOW, 1979)

Nuovi episodi dei Flintstones, con Ciottolina e Bam Bam rispediti a calci nella loro infanzia primitiva.

LA COSA
(FRED AND BARNEY MEET THE THING, 1979)

Oltre  alle 17 puntate del The New Fred and Barney Show, vennero prodotti nuovi episodi dei Flintstones anche per alcuni contenitori successivi. È il caso di Fred and Barney Meet The Thing, allucinante accoppiata (ma solo nella sigla, i personaggi non si incontravano nel cartone) di Fred e Barney con la versione H&B della Cosa dei Fantastici Quattro. Ben Grimm è un giovinastro testa calda che si trasforma a piacimento in una variante scamuffa della Cosa, ehr, grazie a un anello e, uh, recitando una formula magica: “Pietra portentosa, divento la Cosa!”. Un po’ la Cosa, molto Shazam, parecchio ROTFL, la serie venne trasmessa da noi su Italia 1. In seguito, il contenitore cambiò nome e volto negli USA con l’aggiunta di nuovi episodi di The Shmoo/Lady Gomma, diventando Fred and Barney Meet the Shmoo.

CASPER AND THE ANGELS
(CASPER AND THE ANGELS, 1979)

Animo, ché abbiamo quasi finito. E sì, stai parlando con te stesso. Il fantasmino Casper è l’angelo custode di due poliziotte del futuro (don’t ask), Minnie e Maxie, e la serie è in buona sostanza un’altra roba alla Charlie’s Angels dopo Capitan Cavey e le Teen Angels di due anni prima.

L’IMPAREGGIABILE LADY GOMMA
(THE NEW SHMOO, 1979)

Serie di 16 episodi tratta dalla strip a fumetti di Li’l Abner creata da Al Capp (andata avanti per 43 anni, tra il ’34 e il ’77). Il tema di fondo è sempre lo stesso, la banda di ragazzi alle prese con misteri di varia natura, da risolvere questa volta grazie all’aiuto di una creatura a forma di cazzetto. Nella versione italiana, The Shmoo diventa Lady Gomma, nonostante la natura asessuata degli Shmoo. E quei baffi.

THE SUPER GLOBETROTTERS
(THE SUPER GLOBETROTTERS, 1979)

The Super Globetrotters è uno spin-off della serie precedente sugli Harlem Globetrotters, qui, esatto, trasformati in super-eroi dai vari poteri e alle prese con una carrellata di villanzoni dai nomi di ridere.

SCOOBY-DOO & SCRAPPY-DOO    
(SCOOBY-DOO AND SCRAPPY-DOO, 1979)

Chiudiamo con questa nuova serie sulla banda della Misteri & Affini, nella quale, come si intuisce dal titolo, debutta il nipote di Scooby-Doo, ovviamente con carattere opposto a quello dello zio, come da tradizione di zii e nipoti di cartoni e fumetti. Per una qualche ragione, Scrappy Doo ti è sempre stato sulle scatole. Ma in effetti, lo stesso vale anche per suo zio. Tranne quando si faceva i sandwich giganti: lì mito.